Paolo Calliero
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13 novembre 2024
Gentilezza
Essere gentili significa trattare sé stessi e gli altri con dolcezza. Questa qualità dimostra l’importanza che diamo a ogni vita e il rispetto che nutriamo per essa, ma oggi sappiamo che fa anche bene alla salute.
Una mole crescente di studi sostiene che compiere atti di generosità aumenta la felicità e il benessere soggettivo, con annessi benefici per la salute fisica come ad esempio una pressione sanguigna più bassa.
Secondo l'American Psychological Association, la gentilezza è un comportamento altruistico, volto ad aiutare un'altra persona senza aspettarsi una ricompensa o per evitare una punizione. In altre parole, la gentilezza è una qualità umana che mostra la predisposizione a fare del bene e a entrare in empatia con gli altri.
Si distinguono diverse tipologie di gentilezza:
Verso i familiari: esprimere gentilezza all'interno della propria famiglia;
Mutualismo: essere gentili con i membri della comunità;
Altruismo reciproco: estendere la gentilezza anche a chi non conosciamo;
Altruismo competitivo: essere gentili per migliorare la propria immagine sociale.
Anche se la gentilezza si manifesta attraverso le nostre azioni, il modo in cui viene percepita può variare: ciò che noi consideriamo un atto di gentilezza, potrebbe non essere interpretato allo stesso modo da qualcun altro.
Diversi autori evidenziano tre componenti chiave della gentilezza:
Tolleranza benevola: un approccio “vivi e lascia vivere”, caratterizzato da accettazione e cortesia verso gli altri;
Empatia responsiva: considerare e rispettare i sentimenti degli altri;
Proattività basata su principi: comportarsi in modo rispettoso, altruistico e premuroso nei confronti degli altri.
La gentilezza è strettamente legata a concetti come compassione e altruismo. L'altruismo implica un comportamento che avvantaggia gli altri, anche a costo di un sacrificio personale o senza aspettarsi nulla in cambio. Molti atti di gentilezza rientrano quindi anche nella categoria dell'altruismo. La compassione è simile, poiché comporta un sentimento di empatia e un desiderio di aiutare, ma è spesso legata a situazioni di sofferenza o disagio. Pertanto, la compassione può spesso essere la motivazione alla base di atti di gentilezza in momenti di difficoltà.
Le prime riflessioni sulla gentilezza provengono dalle tradizioni religiose. Nella Bibbia, ad esempio, la gentilezza è considerata un valore fondamentale, non solo da una prospettiva religiosa ma anche umana. Nei Proverbi (11:17) si dice: "chi fa il bene a se stesso fa bene anche agli altri"; nella Lettera ai Galati (5:22): "Il frutto dello Spirito è amore, pace, pazienza, gentilezza". Il Corano invita a fare del bene agli altri e afferma che "chi compie un atto di gentilezza riceverà gentilezza in cambio" (Corano 16:19; 55:61).
La gentilezza è dunque un valore universale, accettato e sostenuto da gran parte delle culture e delle religioni, che mettono al centro il benessere umano.
Essere gentili non solo è eticamente giusto, ma ha anche effetti positivi sulla salute fisica e mentale. Un crescente numero di ricerche dimostra che atti di generosità possono incrementare il benessere e la felicità, oltre a portare vantaggi fisici, come la riduzione della pressione sanguigna. Azioni di aiuto verso amici, sconosciuti o anche verso sé stessi possono aumentare il benessere personale, l'autostima e il senso di realizzazione.
Non tutte le manifestazioni di gentilezza sono uguali. La gentilezza disinteressata, rispetto a quella "strategica", attivata con l'aspettativa di un ritorno, coinvolge più aree cerebrali, come le zone della ricompensa e la corteccia cingolata anteriore subgenuale. Questo suggerisce che vi è qualcosa di unico nell'essere gentili senza voler nulla in cambio. I benefici psicologici sono maggiori quando la gentilezza è rivolta verso altre persone, come servire pasti in una mensa per i senzatetto, piuttosto che con gesti meno tangibili, come una donazione online.
La ricerca mostra che anche la salute fisica può trarre vantaggio dall'aiutare gli altri. Uno studio ha seguito più di 7.000 adulti negli Stati Uniti, evidenziando che i volontari praticavano più comportamenti di prevenzione della salute rispetto ai non volontari. È stato rilevato che chi compie atti di gentilezza, come aiutare o prendersi cura degli altri, presenta miglioramenti a livello di espressione genica legati a un sistema immunitario più robusto.
Essere gentili è anche considerato attraente. Gentilezza e intelligenza sono risultate le caratteristiche più apprezzate in un potenziale partner, superando bellezza, denaro e salute.
Il 13 Novembre, ogni anno, si celebra la Giornata mondiale della gentilezza, una ricorrenza globale dedicata a promuovere gli atti di gentilezza. Questa giornata ci ricorda l'importanza della gentilezza nel migliorare le relazioni personali e sociali, incoraggiando gesti di generosità e promuovendo una cultura basata sull’empatia e la compassione.
Autore
Paolo Calliero, Farmacista Preparatore
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